L’ecografia è un esame diagnostico non invasivo, poiché utilizza ultrasuoni per fornire un’immagine tridimensionale dell’interno di un organo o di parte del corpo.
Sostanzialmente, un ecografo è costituito da tre parti: un trasduttore (sonda) che emana onde sonore per trasmettere e ricevere il segnale, un sistema elettronico ed un sistema di visualizzazione.
I trasduttori possono essere di vario tipo, a seconda dell’uso per cui devono essere predisposti. Le sonde tradizionali vengono impiegate principalmente negli screening per il tumore alla mammella, nelle patologie tiroidee, nelle patologie addominali (appendicite e coliche biliari), coliche renali, nello studio di articolazioni, muscoli, tendini: è la cosiddetta “ecografia di superficie”, attuata mediante l’uso di sonde ad alta frequenza.
In ambito urologico e ginecologico vengono utilizzate l’ecografia transrettale e quella transvaginale; quella perendoscopica è finalizzata ad esaminare esofago, stomaco, duodeno; l’ecografia intravascolare è una tecnica all’avanguardia utilizzata per le placche aterosclerotiche, realizzata inserendo una sonda dal diametro inferiore ai 2 mm nei vasi sanguigni. Ecocardiogramma ed ecocolordoppler sono, infine, utilizzati per analizzare il funzionamento delle valvole cardiache, della circolazione e del cuore, ma anche per l’esame del flusso ematico (ecocolordoppler).
Tutte le sonde SonoScape sono caratterizzate da resistenza e durevolezza nel tempo.
Il portafoglio comprende sonde volumetriche, sonde lineari, convesse e micro-convesse, array, vari endoscopi. Le sonde sono compatibili con gli ecografi SonoScape di ultima generazione, come la sonda volumetrica convessa array VC6-2, progettata per essere utilizzata in ambito ginecologico con l’ecografo S2, l’S6, S8Exp. In base al tipo di ecografo, dovrà essere settata una diversa frequenza; o la sonda L742, compatibile con l’S8-Exp e l’S9-Pro, con una frequenza variabile di 4-16 MHz, utilizzata in ambito vascolare e MSK.
I sistemi di visualizzazione si classificano in base al formato dell’immagine, che a sua volta deriva dal trasduttore utilizzato.
Nella scansione lineare, il formato dell’immagine è rettangolare e i trasduttori utilizzati sono lineari; nella scansione settoriale, il formato è settoriale e i trasduttori che la generano sono meccanici a singolo cristallo, anulari o array. Nel caso dei trasduttori a singolo cristallo e anulari, degli ingranaggi fanno oscillare i cristalli di un settore; è a seguito di queste oscillazioni che si crea l’immagine sul sistema.
Infine, la scansione convex è caratterizzata da un formato dell’immagine a tronco di cono, prodotta, appunto, da un trasduttore di tipo convex, che eccita i cristalli allo stesso modo che nel trasduttore lineare, ma il campo di vista sarà a tronco di cono, poiché i cristalli sono posizionati su una superficie curva.
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il Team